El Dia de los Muertos

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La festa dei morti non è mai stata una delle mie giornate preferite per ragioni legate al mio compleanno.

Dato che io faccio gli anni il primo novembre, che è sempre festivo, molto spesso da bambina lo trascorrevo non a mangiare pasticcini con gli amici e i palloncini, ma accompagnando mia madre al cimitero.

Già così è uno strazio, ma non è tutto.

Ricordare i morti è importante!” direte vo. Importantissimo, soprattutto da 74 giorni a questa parte, ma il mio giro al cimitero con madre non era finalizzato a sistemare fiori e spolverare le lapidi dei bisnonni, bensì era una sosta ogni metro per fare pettegolezzi con quella o quell’altra e io, bambina, dovevo fare la brava figliola educata sorridente che fingeva di essere interessata ai loro discorsi stupidi.

A volte mi chiedo come ho fatto a non diventare adoratrice di Satana.

Comunque, per fortuna crescendo ho recuperato i compleanni festeggiati al cimitero facendo un sacco di robe divertenti e, soprattutto, non sono più stata costretta ad accompagnarci mia madre.

I cimiteri non mi sono mai piaciuti. Io non ci vado mai. Non ci vado per i morti, non ci vado a Natale, non ci vado mai. Non vorrò andarci manco da morta, ho già scritto che voglio essere cremata e sparsa in un luogo caro ai miei figli.

Quando in auto passo lungo il viale che costeggia il cimitero della città, mando un bacio con la mano e, se sono sola in auto, dico “ciao Cinzia“, la mia amica mancata circa 17 anni fa (se ci sono i miei figli, lo penso solo). Nello stesso cimitero ci sono anche parte delle ceneri di mio fratello, ma lui non lo sento lì, lui è con me a casa nella sua urna.

Crescere e diventare grande è una cosa meravigliosa; si acquisisce più consapevolezza delle cose, più pazienza, si matura. E anche il giorno dei morti non è più stato considerato un brutto giorno, soprattutto da quando ho appreso le usanze di altri paesi di celebrare chi muore. Al netto del dolore, uguale ad ogni latitudine, non è sempre usanza vestirsi di nero e coprirsi con la velina di pizzo.

Film di qualche anno fa, si vede anche su Disney+

Non so se vi è mai capitato di vedere quelle raffigurazioni tutte colorate di teschi? beh, direi che sono originarie del Messico, dove la festa dei morti è davvero una festa.

Quindi da quest’anno accolgo la festa dei morti, anzi da quest’anno uno e due novembre sono la festa unica per me e mio fratello.

Ciao Danny, ti voglio un sacco di bene!

8 commenti Aggiungi il tuo

  1. @draconide ha detto:

    Il nero… tradizioni dei tempi andati. Mia madre ha iniziato a portare il lutto all’età di 11 anni talmente per tanti anni a partire dalla morte di suo papà che appena vede il colore nero salta dalla sedia. Andare a trovare i cari defunti al cimitero era una cosa da fare a settembre per i miei in Sicilia perché tutti i morti dei miei stavano lì ed effettivamente una sorta di pettegolezzo generale che aleggiava…. Ma più che altro critiche per la cattiva manutenzione di molte tombe. Il lutto, il dolore della perdita è un colore che portiamo dentro e non penso che ci sia bisogno di esternarlo agli altri e può variare… da animo ad animo. non è il colore scuro che conduce alla consapevolezza della morte . Almeno per me apprezzo molto le tradizioni messicane,gioia… festeggiamento ricordo allegro… cibo… musica festa. Le persone defunte vanno ricordate con gioia non con tristezza. In alcuni paesi dell’Europa dell’est come l’Ungheria e l’Albania si mangia sulle tombe dei propri cari insieme a tutti gli abitanti del territorio per alimentare non il ricordo ma per aumentare la generosità di chi non c’è più. In casa mia non si accendono lumini ma si accendono sempre candele profumate … perché amo il calore della fiamma e per non tenere al buio chi ha voglia di venirmi a fare un saluto la notte. Lascio un varco ecco. parto dal presupposto che non c’è bisogno di fiori, di commemorazioni varie per ricordare qualcuno che alla fine è ricordato sempre.. e ogni giorno.

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    1. Kriss ha detto:

      credo sia molto personale il modo con cui ognuno ricorda i propri defunti.
      Io sto formando il mio
      😞

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      1. @draconide ha detto:

        Infatti. Il mio é principalmente il mio modo di vivere e pensare ai miei cari … ma sempre . Però molti fanno il gesto in questo giorno specifico e poi aspettano il prossimo. Questo non lo comprendo. Persone che portano i fiori ai loro cari solo in questo giorno… E poi magari pagano una persona perché lo facciano al posto loro. Ora lo concepisco se qualcuno vive molto lontano dal luogo di riposo.. ma quando ce li ha vicini… boh. 🤷🏻‍♀️

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  2. @draconide ha detto:

    Quando é venuto a mancare mio padre … io ho fatto una riunione con chi aveva piacere di salutarlo. Abbiamo ricordato, abbiamo riso e scherzato, abbiamo raccontato aneddoti ed esperienze vissute insieme, è stata un’esperienza bellissima non triste .. lieta seppur con la morte nel cuore, ma il clima era sereno e so che lui voleva principalmente questo non creare dispiacere, perché ci aveva lasciato.

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  3. Martina ha detto:

    Condivido tutto quello che hai scritto, la parte del Messico, dove sono stata ed ho visto, i cimiteri dove non sono andata, in questo periodo, perché mamma e papà li ho accanto, e lo sento, e sorrido pensando all’aneddoto del tuo compleanno. Sei una donna forte e ironica, ti abbraccio.

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  4. novecentomilaepiu ha detto:

    anche io non li amo tanto!

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