Una cosa che dovevo fare da tempo era rivedere la montagna di roba nel mio armadio e decidere cosa conservare e cosa scartare (mia cognata chiama questa attività: il gioco del sacchetto)
Ad ogni cambio di stagione scarto qualche capo, ma sempre poca roba.
Avevo bisogno di prendere il coraggio a due mani e liberare ampiamente lo spazio.
Mi ero ripromessa di farlo durante il periodo di Natale e mi sono ridotta a farlo la domenica dopo Befana, nonostante un invito al centro benessere che, se accettato, avrebbe nutrito i miei sensi di colpa per settimane.
Ho accumulato tanti di quei vestiti e accessori sul letto che le amiche, a cui inviavo video, erano incredule!
Ho ceduto abiti pseudo-firmati acquistati per me dall’ex-marito e indossati una volta oppure mai; accessori che mi riportavano al momento esatto dell’acquisto, a volte un momento durissimo, tipo il bauletto Desigual acquistato il giorno che mio figlio uscì dall’ospedale; oggetti acquistati con persone di cui non conservo un bel ricordo; accessori che non mi rappresentano.
Insomma, una montagna di roba!
Mi sono sorpresa nel realizzare quanto fossi legata allo shopping e come non mi rendessi conto quanto quell’accumulare fosse espressione di una fragilità. Semplicemente credevo di aver bisogno di un nuovo abito, di una nuova borsa, di altre cose!
A metà pomeriggio ho chiamato semidisperata la mia amica che lavora in un negozio di roba usata e l’ho supplicata di venire a vedere i miei stracci! Le ho detto “ti prego passa, la roba vendibile la porti via, il resto lo buttiamo nei cassonetti della roba usata!“
La faccenda si è conclusa con mio figlio che ha caricato sacchetti e sacchetti nella piccola utilitaria della mia amica E ha fatto un doppio giro al cassone della roba usata.
Non ho smesso di spendere. Ma ora spendo diversamente, ok qualche abito o accessorio lo acquisto ancora, ma sono concentrata più sulle esperienze che sugli oggetti materiali. Preferisco prendere un treno e andare a fare due passi a Firenze, vedere una mostra di un artista che non conosco, trascorrere un pomeriggio in una spa, invece che acquistare l’ennesima borsa a bauletto.
Oppure degustare un’ottima bottiglia di vino.
Credo che questo nuovo atteggiamento sia frutto dell’età della maturità quindi… non sono vecchia, sono consapevole.

Se leggi questo post dalla tua mail sappi che non vedi l’immagine in testa ma qua trovi il link al blog. Ciao e ci sentiamo presto.
Non penso sia io tempo accumulato, sono passaggi, a volte piace comprare e in quel momento funziona cosi.
In ogni caso il denaro speso per vacanze ecc è sempre il migliore.
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allora ero proprio una persona diversa
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Ecco, vedi sono passaggi, doverosi obbligatori, poi la difficoltà è accettarli e viverli
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accettarli o abbracciarli 😊
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