Qualcuno conoscerà il vecchio adagio secondo cui si consiglia di farla vedere almeno una volta l’anno e sì, mi riferisco esattamente a quello anzi, quella, ossia la vagina.

Il detto vuole essere un invito a fare l’amore, fare sesso, come preferite, almeno una volta l’anno che, a quanto deduco, è da considerarsi il minimo sindacale imprescindibile per ogni essere umano o presunto tale.

Io adotto questo motto letteralmente e, anzi, ho abbassato il limite temporale. Ogni quattro o cinque settimane, tipicamente di sabato, vado dalla mia estetista, ovvero colei che vede molto da vicino la mia vagina (solo la ginecologa ha una conoscenza più approfondita) e da là sotto mi faccio strappare lo strappabile.

Lo facciamo ridendo, scherzando, mentre io soffro le pene dell’inferno.

La mia estetista è un po’ comica, un po’ psicoterapeuta, un po’ amica, un po’ confidente e nel tempo record di 25-30 minuti, chiacchiere incluse, assolvo al comandamento. Per fortuna non condividiamo solo il dolore (nello specifico lei lo provoca e io lo subisco) e a volte richiedo i suoi servizi per cose più piacevoli tipo manicure, pulizie varie, ecc…

Poi ci sono volte come ieri, che la cliente dopo di me ha disdetto all’ultimo momento quindi, tra una ceretta e un pedicure, ci siamo scolate 2 spritz.

Se vi sembra una cosa triste, fidatevi, non lo è affatto e, anzi, è molto più appagante che fare sesso a caso con gente appena conosciuta chissà dove e chissà come.