Questo viaggio inizia quasi due anni fa, esattamente quando il bando per il concorso da direttore tanto atteso e reclamato venne finalmente pubblicato e io mi iscrissi: due prove scritte e una orale, tutto preceduto da una prova preselettiva per smaltire fin da subito le candidature.
Anzi no…
Questo viaggio inizia oltre sei anni fa, esattamente quando, fresca di laurea specialistica, accettai l’incarico di direttore come supplente in una scuola della provincia.
Anzi no…
Questo viaggio inizia oltre quindici anni fa, quando il Dirigente dell’ufficio scolastico presso cui lavoravo un bel giorno mi disse:
e lei cosa aspetta a laurearsi e fare il dsga?
dsga = direttore dei servizi generali e amministrativi, in parole semplici il capo della segreteria e riferimento amministrativo e contabile per il Dirigente Scolastico, che sarebbe il Preside

Ad ogni modo questo viaggio è terminato questa settimana con una trasferta nel capoluogo dove ho sostenuto l’ultima, temutissima prova, dopo avere trascorso i precedenti 15 giorni praticamente in apnea e senza dormire.
Non mi soffermo sui dettagli, ma basti pensare che lì davanti si sono concretizzate tutte le mie paure: ero agitatissima, mi è venuta la tachicardia, non riuscivo a capire le parole, mi sono confusa: a parte svenire e fare scena muta, si sono realizzati tutti i miei incubi concorsuali. Risultato? voto mediocre, ma passata, e la delusione per la prestazione scadente si è dissolta in 3, 2, 1…
Questo concorso mi ha tenuto letteralmente in ostaggio per due anni. “Potrei comprare il biglietto per il concerto di Lenny Kravitz a Mantova?” mi dissi pensando all’estate in tempi pre-Covid. “Eehh no, se poi esce la convocazione, come faccio?“. Stesso discorso sull’andare a trovare le amiche a Napoli proprio quando Paul McCarteney suonava in Piazza Pleibiscito.
L’ansia non è esattamente parte di me. Eppure in queste ultime settimane ho davvero avuto dubbi su me stessa; su questa cosa ho investito troppo della mia vita, ci ho puntato la mia totale indipendenza anche in chiave vecchiaia. Sicché tutta l’ansia che ho evitato in quasi 50 anni si è radunata per un rave party nella mia testa durato almeno due settimane.
Come sto ora? Piano piano riprendo fiato. Piano piano sto ricominciando a ridere. All’improvviso canto di nuovo mentre guido e ballo per casa sulle note dei musical più famosi. Guardo le serie tv senza sentirmi in colpa, guardo il mucchio della roba da stirare con leggerezza. E ho chiesto alle mie amiche di prendermi a schiaffi se anche solo accenno al fatto di fare un altro concorso; fosse pure tra dieci anni.

PS: nessun The Child o Baby-Yoda è stato maltrattato nella preparazione di questo concorso. Il Baby-Yoda della foto, dopo un viaggio di mezza giornata a Bologna, è stato riportato sano e salvo nella sua casa.
PS n.2: il riferimento a Baby Yoda e il fatto che mi abbia accompagnato è un omaggio alla navicella Crew Dragon di Space X che ha da poco raggiunto la Stazione Spaziale. Non sapete di cosa sto parlando? allora guardatevi questo breve video su YouTube a questo link.

Durante le sessione di studio, tra un argomento e l’altro, l’unica cosa che mi calmasse un po’ era vedere i canali YouTube della Nasa perennemente in collegamento con la Stazione Spaziale. Sono la roba più incredibile e al contempo eccitante e calmante che abbia visto negli ultimi anni.
Complimenti Kriss per aver raggiunto questa meta!un saluto a babyyoda!
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come sempre, grazie mille
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