La domenica mattina a casa mia è la pace assoluta. La sveglia è disattivata e i bioritmi pigri; se non fosse che massimo alle 9 la vicina di casa attacca l’aspirapolvere, non avremmo alcun segnale del tempo che passa (ma rimane comunque un rumore ovattato, fuori da qui).
I gatti sonnecchiano e per chiedere cibo non miagolano nervosamente, ma si piazzano a sedere al mio fianco nel letto fissandomi con fare interrogatorio; anche loro rispettano il silenzio.
I primi suoni che si odono sono l’acqua che scorre e le crocchette che vanno a riempire le ciotole. Subito dopo si ode il suono della macchina del caffè che con un timido trill segnala di essere a temperatura e poi l’espresso che scende nella tazzina.
Dopo di nuova silenzio, perché io torno a letto a leggere o scrivere e lascio che i ragazzi finiscano i loro sogni.
Il silenzio della domenica mattina è un dono.