Come ho avuto modo di raccontare anche qua dentro, ho frequentato per qualche mese un uomo originario di Bologna che abita in un paese a circa 25 km da casa mia.
Non ci vedevamo moltissimo, tipo un paio di volte a settimana, ma avevamo il nostro appuntamento fisso: se anche era il “suo weekend coi figli”, alla domenica pomeriggio o a orario di cena io inforcavo la mia piccola utilitaria e mi addentravo nella campagna bolognese fino a casa sua.
La strada oramai mi era familiare e la percorrevo con una certa sicurezza, inclusa la versione “in aperta campagna” o, come si dice dalle mia parti, la strada bassa.
L’altro mio appuntamento fisso, quello con me stessa, era percorrere la strada di ritorno coi finestrini abbassati cantando a squarciagola i pezzi de La Rappresentante di Lista.
Sì, li ho conosciuti con il tormentone uscito da San Remo, Ciao Ciao, ma da lì ho approfondito e mi sono ritrovata a piè pari, anzi con tutto il corpo, nei loro pezzi.
E io cantavo e tenevo il tempo sul volante e percorrevo la strada buia fino a casa mia.
Poi ho notato che, se le prime volte tornavo a casa dopo le 2 di notte, quasi alle 3, stavo pian piano anticipando l’orario di rientro e alla mezza ero già struccata e appisolata nel mio letto.
Così ho notato che, di quelle serate lì, la parte più viva e appagante era cantare insieme a Veronica solcando le strade di campagna.
Lui, il bolognese, non lo frequento più, mentre bazzico ancora La Rappresentante di Lista (ho già i biglietti per il loro concerto a novembre) e desidero condividere con tutti voi i miei pezzi preferiti.
Buon ascolto!
