Una cosa che racconto poco su queste pagine, ma che faccio regolarmente, è andare al cinema; questa settimana ho visto “Il Piacere è tutto mio”, con Emma Thompson e un nuovo attore che non conoscevo, ma bello in modo assurdo.

La trama, eccola.

Lei, madre, vedova, insegnante in pensione, ha sempre fatto tutto per bene nella vita e mai ha avuto un orgasmo.

Lui vende se stesso a ore per piacevole compagnia e, se capita, sesso.

Tutta la trama è retta dall’interpretazione dei due attori, lei e lui, e si svolge nella stessa camera d’albergo, tranne un’unica scena nella quale è presente un terzo soggetto.

Come ho scritto a caldo su un qualche social, il film è un inno a fare tanto sesso ben fatto.

E in effetti il sesso viene dipinto come complicità, serenità, appagamento, sperimentazione e qualunque altra definizione maliziosa e divertente vi venga in mente.

Ma la cosa che voglio sottolineare è un’altra.

La Lei del film fa un viaggio nel corso della storia, da signora piena di paure e mancate esperienze fino a una nuova consapevolezza.

In una delle scene finali Cindy / Emma Thompson si specchia figura intera e si guarda nuda.

Emma Thompson è una bravissima attrice di oltre 60 anni che non ha certo avuto bisogno di spogliarsi per avere successo, ma l’ha fatto ora. Ha un bel corpo? è un corpo normale, come è prevedibile che sia il corpo di una bella donna di quell’età.

Il contrasto con il martellamento continuo di corpi perfetti sui social, tipo Instagram ma non solo, è stato davvero forte, travolgente.

Credo che Emma Thompson abbia dimostrato una volta ancora di essere una grande attrice e una grande donna, care le mie donne normali che non avete (abbiamo) corpi come quelli prodotti dai filtri.

Credo che sarebbe davvero necessario recuperare un po’ di realtà, un po’ di concretezza, e godere dei nostri corpi normali, invece che piagnucolare o sbavare sui corpi da copertina.

E con “godere dei nostri corpi” includo nel pacchetto la sessualità e l’esserne soddisfatti.

Vi lascio il trailer, casomai vi foste incuriositi…

La foto in testa è un quadro che ho fotografato a Lisbona al Museo Berardo

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