Stare bene, stare un po’ meglio, è questione di piccoli passi, piccole conquiste.
Avere consapevolezza di chi si vuole essere; e tagliare i rapporti con chi ti vuole diversa.
Avere consapevolezza di cosa stai passando; e ignorare chi risolve il tuo malessere con sufficienza.
Rifugiarsi nelle cose belle e ben conosciute, come il tuo gatto che fa le fusa, il divano che hai caparbiamente scelto, la serie tv di cui conosci a memoria ogni episodio, un mazzo di fiori gialli, il Sauvignon del Collio.
Attendere un pacco con acquisti degni di una dodicenne.
Prendere di nuovo in mano il lavoro, ma con lentezza, senza fretta.
Pensare dove sarai tra un anno. E tra dieci.
Uscire di casa. Anche solo per andare a ritirare la posta, in silenzio, ad un orario a cui molto difficilmente potrai incontrare uno dei tuoi irritanti vicini.
Programmare un’uscita più importante, per il fine settimana, in centro. Bersi un caffè sul marciapiede del bar e magari fare un po’ di shopping.
Ricordarsi di respirare. Profondamente. Seguire il respiro.
Guardarsi dentro.
Chiamare le cose con il loro nome.