Sono allo stremo delle forze. Lo faccio sempre, mi immolo fino all’ultimo alito di fiato e poi scoppio.
Sono ben oltre il livello di sopportazione.
Sono arrivata al punto in cui guardo indietro, invece che guardare avanti.
Invece di pensare che tra 2 settimane sono in ferie, penso al lavoro che non ho fatto ieri. Invece di pensare che quest’anno potrei fare un bel viaggetto per i miei 50 anni, penso che sono quasi due anni che stiamo in casa come dei reclusi. Invece di uscire e incontrare gente, o magari iscrivermi a un sito di incontri, ripenso alle mie relazioni fallite, matrimonio incluso.
Immagino conversazioni passate con le battute che avrei dovuto dire.
Mi deprimo per un nonnulla.
Mi affliggo per aver visto del buono, dove di buono non c’era proprio nulla.
Vedo pezzo della mia vita che si sgretolano.
E piango.
E piango a qualunque pensiero; piango se il mio gattino viene ad accoccolarsi vicino a me, in modo affettuoso; piango se parte una certa canzone; piango anche se non faccio nulla.
Una volta ho detto a un amico che si inizia a invecchiare quando si guarda troppo al passato, e troppo poco al futuro.
Ma il mio futuro non mi piace, non mi piace per niente.
Benedetta donna, Ti parla una donna che ha deciso quattro anni fa di chiudere con tutto e questi pensieri che tu hai scritto queste situazioni ti posso garantire che non sono fanno parte del quotidiano di chi ti parla ma con ogni probabilità sono comuni a un sacco di persone come noi molto sensibili che hanno dato tantissimo e non si trovano niente in mano. Penso che tu abbia una strada lunga da fare e il fatto che guardi al passato e anche un modo per rallentare… il cammino per il futuro, e questo te la dice una come me quindi invece di pensare che non ci sia nulla dietro quella porta, almeno tu che ne hai di strada davanti inizia a mettere una mano sulla maniglia!💚
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