Io non ho ricordi piacevoli del natale manco da bambina. Figuratevi da adulta!
Negli ultimi venti anni circa il giorno di natale si passava dai miei genitori con tutta la famiglia riunita; ma la parte bella, per me, era il dopo con mio fratello.
La vigilia, in compenso, si festeggiava con la famiglia del mio fu-marito: un anno da me e l’anno dopo dalla mia fu-cognata.
Ora, non vogliatemene, dato che non sono una chef sopraffina e di base non ho la cultura del pesce in quanto non ne ho praticamente consumato fino ai 30 anni. Ma le cose sono cambiate, col tempo ho iniziato a mangiarne e, soprattutto, a cucinarlo grazie allo studio di ricette e l’aiuto di amiche e colleghe che raccontavano ricette e trucchi (soprattutto amiche e colleghe del meridione, non me ne abbiano i polentoni).
Insomma, sono diventata capace di mettere a tavola decorosamente 4 adulti e 4 ragazzini nel giorno di vigilia, modestamente ma con con gusto.
Poi c’era l’anno che si andava dalla mia fu-cognata.

Era l’anno in cui trovavo nel piatto qualcosa come 150 gr di pasta, spaghetti, al tonno; e i gamberetti appena scartati dalla confezione di plastica precotti come antipasto. La strategia era imballarmi di pasta, così non c’era bisogno di fare il secondo o altro.
No, la mia fu-cognata forse crede di saper cucinare ma non è così; il brodo di moscardini che prepara e che tanto decanta, alla fine, è un brodo con pezzetti di gomma a forma di moscardini e io mi chiedevo ogni volta se in quella famiglia le papille gustative o il buon gusto o entrambe le cose avessero fatto ammutinamento.
E non parlo del vino che mettevano a tavola. Si comprano vini bianchi rispettosi con pochi euro, pure al supermercato, non è necessario prendere lo champagne della madonna, ma nemmeno l’equivalente del tavernello, soprattutto se hai ospiti.
(tanto non sono mai piaciuta alla mia fu-cognata quindi, arrivasse mai a passare di qua, ha un motivo in più per odiarmi)
Insomma, un anno a vigilia lavoravo come uno sherpa e l’anno successivo mi esibivo in scuse plausibili per mangiare il meno possibile a casa dei parenti del mio ex.
Ma quest’anno no. Quest’anno è diverso.
Il giorno di natale mi sbatterò come una focaccia pugliese per mettere a tavola la mia famiglia, figli e e genitori (e pure il mio ex marito perché figlio, anima pia, ha detto “il papà è da solo a natale, può venire qua?” e io ho sorriso e risposto “ma certo!“) ma a vigilia, udite udite, a vigilia si compirà il vero miracolo.
Mentre i miei figli saranno col padre, presumo a casa della loro amata zia che cucina spaghetti al tonno in quantità degna di un esercito, io ho un appuntamento con la vasca di bagno, il bagnoschiuma, le bolle, le candele profumate, una boccia di rosé e l’acqua calda. Da sola, esatto (ci fosse pure un uomo sarebbe perfetto, ma ho la vasca misura singola quindi va poi bene anche così).
Dite quello che volete, ma secondo il mio attuale punto di vista è la migliore vigilia di natale che abbia mai organizzato in vita mia!!!

È molto bello il gatto che c’è nelle foto: è suo? Glielo chiedo perché adoro i gatti!
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è il mio gattone di nome Liverpool, ha 7 anni, è con me da quando aveva 6 mesi ed è arrivato dalla strada che graffiava il mondo. Ora è un coccolone e dorme con me ogni notte 😻😻😻
è un gatto dolcissimo 🧡
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Dopo aver passato anni devastanti da “maleaccompagnati”, si apprezzano anche la solitudine e la pace.
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non solo la apprezzo, ma la cerco!!!
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Adesso devi pensare al 31!
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ripeto il programma della vigilia ma con serrande strette strette perché i gatti hanno paura dei botti
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