Mariana è una giovane donna che in un nuovo contesto di lavoro, culturale e stimolante, incontra l’uomo che le fa perdere letteralmente la testa dopo pochi minuti dal loro primo incontro e ne diventa ossessionata.

Ossessionata è il termine corretto.

Perché non si tratta di amore, non si tratta di sfrenata passione, non è esattamente possesso, ma è tutte queste cose insieme che transitano dal desiderio alla gelosia, dal perdere il senno alla consapevolezza di comportarsi da pazza.

Ora, adesso facciamo tutti un bel respiro e con molta calma, tenendo gli occhi chiusi, andiamo alla nostra ultima relazione flash, poi a quella precedente, poi a quella prima ancora, includendo le robe che non erano manco relazioni e gli errori madornali fatti in campo sentimentale e/o sessuale.

Davvero potete dire di non esservi mai trovate in una situazione simile? magari solo per un breve periodo; magari il tempo della notte; più raramente un arco di tempo che ha visto il transito delle stagioni…

Aciman scrive dell’amore in un modo non scontato, diretto, sudato, graffiante….

Al buio non sapevamo neppure chi fossimo.

Tu non parlavi, io ti parlavo, ma chissà cosa ci dicevamo, non aveva importanza, eravamo come sonnambuli, incolpevoli per quello che avevamo fatto nella più profonda oscurità della notte

André Aciman, Mariana, dalla quarta di copertina