Spirito di Natale (o di Santa Lucia)

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Erano anni che non facevo l’albero di Natale.

Appena sposata, con un bimbo piccino e in affitto in un dispersivo appartamento in centro storico, ho addobbato un enorme albero con palle patckwork e a decoupage fatte interamente con le mie manine d’oro, ma erano altri tempi. Erano i tempi in cui ero giovane, ingenua, innamorata, felice, madre del bambino più bello del mondo e camminavo a un metro da terra.

Ho continuato a fare l’albero in famiglia anche quando la casa è diventata più piccola e i bambini più belli del mondo sono diventati due. Ho continuato a fare l’albero in famiglia, seppur più piccolo, anche quando è arrivata la prima gattina in casa, e poi la seconda. Con l’arrivo di Liverpool, il gatto rosso, l’albero ha subito danni irreparabili e ho optato per qualche decorazione sommaria.

Poi sempre meno. Poi assolutamente nulla.

La rappresentazione del natale nella mia casa è andata pari passo con il mio umore generale, butti fuori quello che hai dentro: se stai bene, hai voglia di addobbare e decorare; se stai male hai voglia di implodere e odi il Natale. Io non avevo una collezione di bei ricordi delle feste natalizie e ora che riguardo alla mia vita da sposata, soprattutto ai primi anni del mio matrimonio, credo d’aver fatto il possibile per crearmi bei ricordi con la mia nuova famiglia.

Questo Natale però è diverso. Sono passata attraverso la separazione, sono a pochi passi dal divorzio, ho sistemato per la vita la questione lavoro e sostentamento, pensione e vecchiaia; i miei figli stanno bene, i miei genitori e il resto della famiglia pure; ho le mie amiche, carissime amiche, ho tre gatti affettuosissimi. Ho sistemato casa e, non ultimo, sto sopravvivendo a una pandemia.

Era decisamente tempo di riprendere in mano la colla a caldo.

Mentre facevo la spesa ho avuto un raptus compulsivo e ho comprato un albero vero (ora la mia auto è piena zeppa di aghi, così il mio salotto) e da lì è stata tutta una discesa. Ho distrattamente cercato in cantina le scatole con i vecchi addobbi ma ho presto optato per fare tutto nuovo; in un negozio cinese con pochi soldi ho comprato decorazioni di legno, bamboline da appendere, nastri, cerchietti con gli alberelli, lucette colorate e berretti di babbo natale. Ho dato nuova vita a tutti i tappi di sughero raccolti negli anni senza una destinazione precisa e ho addobbato la porta di casa con una seconda ghirlanda.

Ora sento di avere di che festeggiare, di che ringraziare.

Sono viva, sto bene, sono io. E scusatemi se è poco.

ps: buon Natale e buone feste a chiunque passi di qui; a coloro che passano ad ogni post come un appuntamento fisso (grazie di cuore); a coloro che arrivano per caso e poi non tornano più; a coloro che mi leggono da lontano o che fingono di essere lontano (Cina? ho dei lettori dalla Cina? non ci credo manco morta ma è Natale e voglio essere buona); a coloro che cercano una via senza sapere da dove iniziare. Buon Natale di cuore a ognuno di voi!

pps: sia chiaro che la mia festa preferita rimane Halloween, questa cosa non cambierà mai!

3 commenti Aggiungi il tuo

  1. IgnisDIARY ha detto:

    Io non l’ho fatto quest’anno

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    1. Kriss ha detto:

      si vede che non ti sentivi di farlo

      "Mi piace"

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