Quattro anni fa sono andata a dormire una sera di novembre pensando che mi sarei risvegliata in un mondo migliore. Erano in corso le elezioni presidenziali americane e i sondaggi davano in lieve vantaggio Hillary Clinton, democratica, preparate e, soprattutto, donna. L’altro candidato? un narcisista che ama farsi vedere in televisione e si dipinge come business-man ma in realtà è un faccendiere (non voglio fare la maestrina, ma quando ho scritto la mia tesi di laurea in economia una parte era sull’Illinois, stato americano del Midwest vicino al lago Michigan, e una o due cosette le ho lette).
Il risveglio è stato una doccia fredda. Non tanto perché non avesse vinto Clinton, ma perché il voto americano avesse dato fiducia al cialtrone maschilista bugiardo faccendiere volgare ignorante; ho impiegato un po’ ad assorbire il colpo. Nei mesi successivi sono stati dettagliati dati, motivi, analisi e tecnicamente, sì ho capito perché Clinton ha perso ma, umanamente, è stato come un manrovescio in piena faccia.
Perché ci sono rimasta male? perché ero e sono stanca che l’idea prevalente di donna sia solo quella con l’utero funzionante, i capelli graziosi e la vocazione a stare alle spalle del suo uomo; perché ero e sono stanca di vedere le donne definite sulla base di caratteristiche fisiche: giovane o vecchia, con o senza rughe, culo grosso o seno prosperoso (ci tornerò su questo argomento, potete scommetterci che ci tornerò!) così credevo che una donna in una posizione di estremo potere avrebbe potuto fare virare la rotta di qualche grado.
Non è stato così. E, anzi, è stato molto peggio perché oltre al maschilismo si è aggiunto il razzismo feroce, lo sdoganamento dell’odio, la noncuranza per gli oltre duecentomila morti per Covid-19 e molto altro.
Quattro anni dopo, pochi giorni fa, si sono tenute le nuove elezioni presidenziali. Il popolo democratico ha scelto Joe Biden come candidato alla presidenza e Joe Biden ha scelto Kamala Harris come sue vice. Non devo aggiungere altro, sapete cosa è accaduto.
Dico solo che questi due hanno già fatto vedere una parte dell’America molto più bella.
Questi due hanno già fatto la storia.

ps: su tutte le faccende di politica americana io mi informo, non dalla serie The West Wing come qualche malpensante potrebbe credere, ma seguendo Francesco Costa, giornalista presso IlPost, di cui trovate tutto a questo link qua: https://www.dacostaacosta.net/
pps: se invece siete curiosi di sapere qualcosa in più a proposito di Joe Biden, qua trovate il suo libro “Papà, fammi una promessa“, tradotto sempre da Francesco Costa e con una recensione della sottoscritta 🙂
ppps: sì, anche questo post è pieno zeppo di link esterni
Ciao,è con grande piacere che aspetto l’appuntamento settimanale con il tuo scrivere.grazie!
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grazie mille 😊😘
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finalmente quello spaccone di Trump è stato mandato a casa, anche se sta facendo ricorsi a gogò ma il tutto dovrà risolversi entro l’8 dicembre nel rispetto della Legge americana. Una nota positiva è costituita dalla vice Presidente Kamala, prima donna a ricoprire quel ruolo….
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lo puoi ben dire!!
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Come nota “storica” aggiungo che anche nel 2016 la maggioranza degli Americani non ha votato per Trump. Sfortunatamente, il sistema elettorale delirante che continuano a mantenere ha vanificato il voto popolare.
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