Al lavoro è tempo di bilanci. Ho redatto il bilancio di previsione del 2022 e sto tirando le somme al bilancio 2021; numeri, entrate e spese non mi danno grossi pensieri. Sul lavoro il bilancio è più semplice, almeno per me, rispetto al bilancio della vita.
Ho provato a guardarmi indietro e tirare le somme di questo 2021. Un anno di merda non rende abbastanza l’idea. L’anno peggiore della mia vita è già più esatto.
Nel 2019 mi sono separata; ho chiuso l’anno dicendo che me lo mettevo alle spalle, piena di buoni propositi, e dopo 2 mesi eravamo in lock-down all’inizio della pandemia.
Ergo. Meglio non fare progetti per il nuovo anno.
Chiudo il 2021 lasciano un pezzo del mio cuore in un giorno preciso, il 20 agosto, il giorno in cui ho perso mio fratello.
Credo di avere esaurito la dote di dolore che un essere umano può reggere, anzi, sono a credito per diversi anni.
Poi mi sono sforzata e mi sono detta che questo anno 2021 deve avermi dato anche qualcosa di bello, che va bene sarà minimo rispetto al lutto, ma qualcosa deve pur esserci.
E ho trovato due cose.
La prima è che sono andata in barca senza star male, anzi mi sono proprio divertita, dopo che in tutte le mie precedenti esperienze in mare ho sempre, come minimo, rimesso l’anima.

La seconda è che perdere il posto nella mia sede abituale è stata la più grande fortuna che potesse accadermi in ambito lavorativo, perché sono andata a stare meglio, ma molto meglio, e dopo quasi 4 mesi posso dirlo con assoluta certezza.
L’ufficialità della mia nuova sede lavorativa l’ho avuta il giorno che ho perso mio fratello.
Quindi c’è un giorno nel corso del 2021, per la precisione un lasso di tempo di circa 3 ore, che racchiudono il peggio e il meglio del mio intero anno.
Ovviamente di quel giorno ricordo il brutto. Che a latere mi fosse accaduta anche una cosa bella l’ho capito dopo mesi.
E il 2022? dopo l’anno della separazione (2019), l’anno della pandemia (2020) e l’anno del lutto (2021) mi aspetto come minimo un terremoto (un altro), un’inondazione (non vivo sul mare) e le cavallette.
Va beh, non ho scelto un modo canonico per fare gli auguri di buon anno alle anime che passano di qua, ma l’intenzione è esattamente quella di augurare a ognuno di voi cosa desidera da questo nuovo anno.
Io desidero tranquillità.
Buon anno ❤

Allora che il prossimo, per te, sia anno di meritatissima tranquillità.
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Anch’io in questi ultimi anni ho vissuto parecchie cose brutte. Anzi, direi le più brutte dei miei 47 anni.
Al lavoro tutto bene, ma la mia vita privata mi ha dato un po’ di batoste: anche per me separazione e un brutto lutto, poi anche orrendi momenti… cioè la separazione in sé è stata una liberazione, ma è tutto il contorno ad essere bruttissimo.
Sono sempre il solito simpaticone giocherellone, ma perché ormai sfrutto i momenti di spensieratezza. Non so bene come spiegare: quando uno ne ha viste troppe, finisce col ridere per il semplice fatto che oggi non è successo niente di brutto.
Come cosa bella posso dire che il fatto di vivere da solo mi ha portato a sentirmi molto più padrone della mia vita, sia nel bene che nel male.
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ti capisco perfettamente
la separazione è una liberazione ma il contorno ti ammazza: e aggiungerei il prima e il dopo.
purtroppo la vita è fatta di queste cose: delusioni, lutti, risate un po’ così…
sta tutto nel trovare un po’ di equilibrio e il proprio angolo sicuro.
ti abbraccio 🧡
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Ps: forza e coraggio. Ti mando un forte abbraccio virtuale.
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idem 🧡
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