Dopo un mese trascorso praticamente in apnea ora respiro.
Ho iniziato la parte più faticosa della cura dei denti, che rimandavo da 10 anni, per una questione di soldi, di priorità, di paura.
Ho fatto un esame medico invasivo che mi ha tenuto fuori campo per due giorni, .
Ho avuto il fiato corto per un bel po’.
Ora respiro. Con l’affanno ma respiro.
Ora cerco di non crollare perché il peggio è passato.
Ma io sono così. Mi faccio assalire dalla paura e poi mi butto e vada come vada.
E dopo crollo. Mi conosco bene, facevo così anche quando davo esami in università, concentrata, determinata e focalizzata sull’obiettivo e il giorno dopo crollavo.
Ora sono sulla via del crollo.
Arranco, rallento. Ci arrivo a un passo, a un millimetro. Poi mi ricordo chi sono. Poi mi ricordo che non posso contare su nessuno.
E vado avanti.

Questa volta intervengo con una citazione del grande
Nietzsche … Tutto ciò che non ci uccide ci rafforza. Una delle cose che mi diceva sempre mio papà quando aveva momenti simili ai tuoi era all’incirca… il tuo carattere è forte, solido… per questo è pieno di cicatrici. … 🌹
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grazie
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😘
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Mi sembra che contare su di te sia già determinante. Non è da tutti rialzarsi a un millimetro dal fondo.
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grazie
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